La sobrietà come stile di vita
La Fraternità Regionale Campania Napoli dell’Ordine Francescano Secolare [O.F.S.] e della Gioventù Francescana
[Gi.Fra.] e l’Associazione onlus Gocce di Fraternità hanno promosso e celebrato una speciale “domenica francescana” presso ilConvento S. Maria dell’Arco p.zza Madonna dell’Arco e la Scuola Elementare “Salvo D’Acquisto” via Lazio Miano di Napoli.
Insieme per:
Incontrarci con gioia
Lodare con gratitudine
Ascoltare, riflettere e confrontarci
per imparare a “riparare” il mondo
con uno stile di vita sobrio e solidale
Crescere giocando
Fare festa per …
il primo compleanno di Gocce di Fraternità
i giovanissimi “araldi e araldini”
In… con … per … la famiglia.
Programma - ore 09.00 Accoglienza (Scuola)
- ore 09.45 Celebrazione Eucaristica (Scuola)
- ore 10.45 saluto e presentazione della giornata
- ore 11.00 grande gioco per ragazzi “Araldo(do)menica”
- ore 11.00 equo-break coffee (sala convento)
- ore 11.15 introduzione per gli adulti: “L’anno di vita di Gocce e la sobrietà dal suo Statuto”
- ore 11.40 “GOCCE DI SOBRIETÀ IN UN MARE DI CONSUMISMO” intervento di F. Gesualdi del Centro Sviluppo
- ore 12.20 Discussione e risonanze
- ore 13.00 Pranzo a sacco e fraternità
- ore 14.30 L’equo ai ragazzi con un gioco
- ore 14.30 equo-break coffee
- ore 14.45 introduzione, gruppi di lavoro e di studio
- ore 15.45 Risonanze finali
- ore 16.15 Promessa Araldinato e liturgia finale. (Chiesa Convento)
Saluti, introduzioni e moderazione dei diversi momenti della giornata saranno a cura dei componenti del Consiglio Regionale – settori Famiglia, JPV e Araldinato - e della Presidenza e del Consiglio di Gocce.
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SINTESI INTERVENTO DI FRANCESCO GESUALDI
Tematiche affrontate:
a) No all’assistenzialismo; essere realisti e dare piena solidarietà a chi è in difficoltà;
b) Liberazione dallo stato di bisogno conoscendone le cause;
c) Impegno culturale e politico: attraverso quali meccanismi si diffonde il disagio e l’ingiustizia? L’impegno culturale e politico sono gli strumenti per rispondere a detti interrogativi;
d) Collegamento stretto tra politica ed economia;
e) Credere nelle cose in cui si opera: prima forza e ciò indipentemente dalle risorse che abbiamo a disposizione;
f) Rapporto con l’ambiente e con il pianeta;
g) Giustizia;
h) Sobrietà: scelta di uno stile di vita; recupero di un livello di dignità;
i) Vita degna per tutti;
j) Rivoluzione di carattere culturale;
k) Secolarità;
l) Ripensare al concetto di benessere; importanza dell’organizzazione del tempo e non della quantità dei beni;
m) Senso di rispetto per le cose;
n) Uso collettivo dei beni: condivisione;
o) Agire tra la gente;
p) Solidarietà e comunità;
q) Riprendere la dignità dell’uomo e della famiglia.
Come mai un mondo tanto ricco produce tanta povertà? Definizione internazionale di povero assoluto: chi guadagna meno di 2$ al giorno (definizione della banca internazionale). Quasi la metà di tutta la popolazione mondiale non ha un tetto, non ha gli elementi per sostenersi. Il 15% della popolazione è invece opulenta.
Attraverso il consumo si entra nella grande macchina dell’economia, come consumatori siamo portatori di una grande responsabilità e di un grande potere: pericolo: dipendenza dai nostri consumi.
Il mondo con tutte le comodità non è sostenibile. Se vogliamo estendere a tutti il tenore di vita degli americani ci vorrebbero 5 pianeti.
Esigenza primaria: Riequilibrare dal punto di vista sociale e garantire ai nostri figli un pianeta vivibile per poter continuare a trovare le necessarie risorse. Stile di vita e bisogni dei paesi del terzo mondo: binomio indissolubile.
Esempi concreti:
a) petrolio: il petrolio sta incominciando a scarseggiare, da 20$ a 60$ al barile in meno di 20 anni. Per il petrolio si stanno combattendo delle guerre.
b) Acqua;
c) Foreste;
d) Patrimonio ittico;
e) Accumulo dei rifiuti;
f) Cambiamenti del clima.
Per giustizia deve intendersi non solo in termini di comportamenti corretti ma è necessario rivedere il nostro modello economico tutto orientato alla necessità di ridurre in prima persona: sobrietà.
La sobrietà se vissuta come scelta di vita, che rimanda alla giustizia, dobbiamo soddisfare i nostri bisogni consumando di meno e producendo meno rifiuti possibili.
Costruire una vita degna per tutti: come è possibile?
Bilanci di giustizia: è possibile diminuire i consumi.
Risoluzione di carattere culturale:
a) diventare padroni di stessi (disobbedendo ai mezzi di pubblicità). Per esempio incominciare a spegnere la TV;
b) riscoprire il senso di sobrietà: quando è l’ora di dire basta? Di alcuni oggetti noi abbiamo veramente bisogno? Recuperare un livello di dignità;
c) rivedere il concetto di benessere (si ha un concetto che ci viene dai media, dal sistema, si è come aspirapolvere): benessere su tutta la persona. Il nostro tempo è occupato dal lavoro, assorbito dai consumi e non dalle relazioni, dallo sviluppo spirituale;
d) recuperare il senso di rispetto per tutte le cose: recuperare le cose, l’industria è concepita per consumare e comprare molte cose. Necessità di allungare la vita degli oggetti, utilizzare anche quelli che non sono più utilizzati dagli altri, potenziare il mercato dell’usato, riciclo, rigenerazione dei prodotti;
e) uso collettivo dei beni: condivisione delle risorse;
f) abbandonare il senso del possesso;
g) non consumatori ma pro-consumatori; uso delle energie alternative.
Quando si parla di sobrietà di parla anche di sistema?
Dimensione sociale ed economica della sobrietà: occupazione quale benessere per tutti.
Solidarietà e comunità altro binomio indissolubile: necessità di creare ponti con le istituzioni e con la gente; privilegiare il livello locale.
Rimettere al centro la dignità dell’uomo che nella nostra società è diventato un oggetto.
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CHI E’ FRANCESCO GESUALDI? Francesco Gesualdi (Foggia 1949), già allievo di don Milani, è fondatore e coordinatore del Centro nuovo modello di sviluppo a Vecchiano (Pisa) che si propone di analizzare le cause profonde dell’emarginazione, di definire strategie a difesa dei diritti degli ultimi e di ricercare nuove formule economiche capaci di garantire a tutti la soddisfazione dei bisogni fondamentali. Collabora ad “Altreconomia”. Coordinatore di numerose campagne di pressione, è tra i fondatori assieme ad Alex Zanotelli di Rete Lilliput. Ha scritto Guida al risparmio responsabile (Emi 2002); Lettere a un consumatore del Nord (Emi 2000); Guida al consumo critico (Emi 2003); Sulla pelle dei bambini (Emi 2000); Consumatori del nord lavoratori del sud. Il successo di una campagna della società civile contro la Del Monte in Kenya (insieme a Mutunga Willy e Ouma Willy, Emi 2003).
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Intervento di Maria Andretta, vice-presidente dell’Associazione Gocce di Fraternità “LA SOBRIETA’ NELLO STATUTO DI GOCCE”
- INTRODUZIONE SULLO STATUTO.
Il testo dell’intero statuto di Gocce ovvero del documento disciplinante la vita dell’associazione, gli scopi e le modalità operative della stessa è tutto improntato al concetto di sobrietà.
Infatti, a partire dall’art. 2 – SCOPI – è delineato l’ambito di operatività dell’associazione e le finalità che la caratterizzano nell’ambito delle numerose associazioni a carattere benefico che si trovano nel contesto attuale: “L’associazione persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale già proprie dell’O.F.S. (Ordine Francescano Secolare); ispirandosi allo spirito di San Francesco d’Assisi, nell’ambito delle attività caritative di sostegno, promozione, sviluppo culturale, spirituale e umano, svolge le attività indicate nel successivo articolo e quelle ad esse direttamente connesse. L’associazione vuole promuovere una cultura della mondialità, i valori di una finanza etica e di un consumo critico, volti alla responsabilizzazione di ogni individuo. ….”
Nel successivo art. 4 – ATTIVITA’ – sono espressamente indicate le modalità operative dell’associazione tenuto conto degli scopi indicati nel precedente articolo:
“Per il raggiungimento del suo scopo sociale, l’associazione di occuperà (…) dello svolgimento di attività (commerciali e/o di servizi) che consentano ai soci e/o ai terzi un rapporto il più possibile diretto con gruppi associati di produttori svantaggiati, al fine di permettere ai primi di fruire dei prodotti dei secondi e ai secondi di accedere al mercato a condizioni eque (…) dello svolgimento di attività che consentano ai soci o ai terzi la diffusione dei prodotti realizzati dai laboratori artigianali dislocati nelle diverse fraternità OFS della Provincia Monastica dei Frati Minori di Napoli; della diffusione delle più ampie conoscenze nei seguenti settori: commercio equo e solidale con produttori di paesi e regioni economicamente svantaggiati; finanza etica; turismo responsabile; soggetti economici finalizzati al recupero di situazioni di disagio ed emarginazione; corretto rapporto essere umano-ambiente; cultura francescana. In particolare la diffusione del commercio equo e solidale si realizzerà attraverso la distribuzione di prodotti e servizi provenienti dai soggetti svantaggiati.”
- SOBRIETÀ E STATUTO.
Che cos’è la sobrietà?
La sobrietà sta ad indicare la “giusta misura: né troppo né troppo poco”. La sobrietà è attraente, non è severa, come l’austerità; non è lassista come il consumismo. Purtroppo, e molto spesso, ci si accorge della sua bontà e importanza quando la si trasgredisce o si pensa di farne a meno. Come si può parlare di sobrietà dove, per mancanza del necessario, si muore e si sopravvive per una breve stagione? Per motivi opposti, non si trova nelle società opulente dell’Occidente che si distinguono per lo spreco, l’eccesso.
Non si può continuare così; soprattutto noi francescani non possiamo “passare dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo” (Reg. 4) eccetto che per i nostri consumi! L’impegnativa professione della nostra Regola ci richiama “alla testimonianza e alla coerenza di vita” (Reg. 15). Sempre! Ancor più richiede di “sforzarci di creare condizioni di vita degne di creature redente da Cristo” (Reg.13).
Dobbiamo allora, ancora una volta, seguire il suggerimento di S. Francesco: la SOBRIETA’. Essa, ben lo sappiamo ma è bene ricordarcelo, è uno stile di vita (una regola, appunto) che sa distinguere tra i bisogni reali e quelli imposti, che si organizza a livello collettivo per garantire a tutti il soddisfacimento dei bisogni fondamentali con il minor dispendio di energie, che dà alle esigenze del corpo il giusto peso senza dimenticare le esigenze spirituali, affettive, intellettuali e sociali della persona umana.
LE QUATTRO “R”
La sobrietà poggia su quattro imperativi che iniziano tutti per “R”:
- RIDURRE, badare all’essenziale, semplificando le proprie materiali esigenze;
- RECUPERARE, riutilizzare lo stesso oggetto e riciclare quanto possibile;
- RIPARARE, non gettare gli oggetti al primo danno;
- RISPETTARE, è il più importante di tutti: solo rispettando il lavoro altrui riusciremo a rispettare le cose prodotte ed utilizzarle appieno, “sforzandoci di passare dalla tentazione di sfruttamento al francescano concetto di fratellanza universale” (Reg.18).
La sobrietà è una scelta libera e praticata in ragione del bene che promette; mira a conquistare la PERSONA e la FAMIGLIA. La sobrietà non ha nulla a che vedere con l’austerità o la rinuncia fine a sé stesse. Lo stile sobrio è una scelta volontaria, nasce dalla consapevolezza che l’alimentazione ponga questioni non solo in termini di salute ma anche di etica. Infatti, l’acquisto di un prodotto alimentare piuttosto di un altro incide non soltanto sulla salute, ma anche sulle condizioni di vita dei produttori-lavoratori, sull’equilibrio dell’ambiente.
- LO STATUTO E LA CULTURA DELLA SOBRIETA’
Lo statuto dell’associazione di GOCCE è una risposta operativa, concreta verso una più completa attuazione della cultura della sobrietà intesa come stile di vita.
In controtendenza alle abitudini dei nostri giorni, per piccoli passi, si vogliono promuovere coraggiose iniziative quali: il commercio equo e solidale; la banca etica; i gruppi d’acquisto solidale, i cosiddetti bilanci di giustizia.
Tutto questo, però, comporta il superamento del modello consumistico e la scoperta che il benessere non è dato dalla quantità delle cose che ci circondano ma dalla quantità delle relazioni con gli altri.
Sobrietà è disponibilità alla condivisione dei beni, senza egoismi e senza sprechi.
Sobrietà è anche collocarsi nel solco della tradizione francescana che vede nella semplicità del vivere la fonte della perfetta letizia. Sobrietà è riscoprire una delle virtù cardinali, del tutto dimenticata: la temperanza all’interno di una società dei consumi, come la nostra.
La sobrietà di oggi è un investimento sul futuro di tutti, è un segno di rispetto per le generazioni future e per il pianeta terra. La sobrietà è anche vedere il mondo con lo sguardo dei poveri, cioè di chi già vive nella sobrietà.
Lo statuto di GOCCE è una risposta alla volontà di cambiamento che deve partire dalla coscienza personale, deve essere prima di tutto una scelta interiore, che poi si rende visibile nei comportamenti, nei gesti, nelle pratiche sociali, negli stili di vita.
Si tratterà spesso di piccoli gesti che si inscrivono però in grandi orizzonti perché accompagnati da una coscienza politica e dalla consapevolezza di prendere parte ad una strategia di cambiamento. Infatti: se noi uomini e donne nel nostro piccolo, nelle nostre famiglie proviamo a fare le stesse scelte improntate ad uno stile sobrio, possiamo essere un valido strumento finalizzato ad una concreta attuazione, e non solo all’enunciazione, dei diritti della persona e dei popoli anche ed attraverso l’analisi e il confronto sulla giustizia economica e sociale.
Lo statuto di GOCCE è improntato e vuole essere una risposta alle necessità di estendere la visione dei diritti della persona e del cittadino non solo da problema giuridico e religioso ma anche nelle leggi e nelle convenzioni nazionali ed internazionali e, quindi, ai diritti materiali di sopravvivenza equa: l’alimentazione primaria, l’acqua, il vestiario, la casa, la sicurezza, la dignità dell’uomo.
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Intervento di Carlo Tucciello, presidente dell’Associazione Gocce di Fraternità
- AD UN ANNO DALLA COSTITUZIONE DI GOCCE DI FRATERNITA’
INTRODUZIONE
Il segnalibro, che verrà distribuito durante la giornata, indica sinteticamente quello che rappresenta l’Associazione Gocce di Fraternità ad un anno di distanza dalla sua costituzione, di cui oggi, vogliamo fare memoria.
Sul segnalibro è, in pratica, riportato un invito alla lettura, all’approfondimento, allo studio dei temi su cui l’associazione si impegna:
- L’educazione alla pace.
- La difesa degli ultimi.
- La ricerca del bene comune nella società e nella politica.
- Il recupero delle situazioni di disagio.
- La cultura Francescana.
- Il corretto rapporto uomo ambiente.
- Il commercio equo e solidale.
- La finanza etica.
- Il consumo critico e il turismo responsabile.
LE ORIGINI DI GOCCE
Quelle citate sono tematiche che risultano come frutto di discernimento comunitario compiuto dalla la commissione regionale JPV della Fraternità Campania Napoli durante il cammino di questi ultimi anni, per definire le nuove modalità di testimonianza della propria identità francescana in un mondo che continua a cambiare.
Tale itinerario è stato scandito da varie fasi come:
- la ricerca sul come coniugare la fede alla vita attraverso la centralità della carità,
- la definizione della relazione tra cultura, vita ed esperienza francescana
- l’approfondimento del binomio giustizia e pace
Da tutto questo si è aperto un vasto scenario di esperienze, di considerazioni e di proposte attraverso piccole azioni di giustizia derivanti dall’assumere particolari iniziative quali il pugno di riso, i bilanci di giustizia, il conto corrente presso la banca etica, il consumo critico, il commercio di prodotti equo-solidali, il vivere sobri e solidali.
Da questo itinerario è sorta l’esigenza di costituire un’associazione onlus, per strutturare le piccole esperienze che miravano a ridire nuove parole di pace, renderle sistematiche ed aprirle ad un contesto molto più vasto e più differenziato, quale può essere il territorio, le istituzioni, le associazioni, i movimenti; è la dinamica dei talenti, i quali ricevuti in dono non possono essere nascosti, ma vanno “trafficati”. A quest’associazione, costituita ufficialmente il 27 novembre 2004 veniva dato il nome di “Gocce di Fraternità”; gocce, per indicare l’insieme dei micro-progetti di carità che si vogliono realizzare in un oceano infinito di bisogni e necessità; fraternità, per ricordare l’origine e la paternità di chi ha generato questo “frutto maturo …. di slancio missionario”
IL CAMMINO DI UN ANNO
Ad un anno dalla costituzione, Gocce di Fraternità ha incominciato a percorrere i primi passi verso i fini e gli obiettivi previsti dallo statuto. In particolare, questo periodo è stato caratterizzato dalla tensione verso tre obiettivi:
A. il primo è stato quello di dettagliare più precisamente l’identità di Gocce e il suo rapporto con l’Ofs
B. il secondo, quello di dare un’organicità di azione ai vari impegni descritti dallo Statuto
C. il terzo, l’avvio di piani di lavoro e delle procedure burocratiche per il pieno riconoscimento giuridico dell’Associazione
L’IDENTITA’ DI GOCCE
Nell’orizzonte dell’Associazionismo Onlus, Gocce, avendo innestato le proprie radici nell’humus di ispirazione francescana e cooperando fattivamente con il Laboratorio Culturale ed Artigianale della Fraternità Regionale Ofs, tenderà ad assumere un ruolo operativo per il contatto diretto con il territorio e la società civile al fine di convertire in realtà concrete le “nuove parole di pace” per un mondo migliore.
Per meglio farsi conoscere dal mondo esterno all’associazione, è stato realizzato:
- una pregevole brochure ed una locandina di presentazione dell’identità e delle attività di Gocce
- i pannelli murali relativi alle aree di intervento
- una pagina web in internet ed è in allestimento un vero e proprio sito web
- un segnalibro a ricordo del primo compleanno
L’ORGANICITA’ DI SERVIZIO
Facendo riferimento a ciò che è contenuto nello statuto dell’associazione, sono state individuate quattro principali aree di impegno dell’associazione:
1. il commercio dei prodotti equo-solidali, per migliorare l’accesso al mercato e le condizioni di vita dei produttori svantaggiati del Terzo Mondo;
2. lo sviluppo spirituale, umano e culturale, attraverso la promozione di attività di educazione alla pace e l’approfondimento dei filoni culturali dove il francescanesimo può esprimere un’attualità e una ricchezza di potenzialità;
3. il sostegno alle azioni di giustizia e di carità, attraverso la ricerca del bene comune e il recupero di situazioni di disagio;
4. la promozione di seminari, convegni, pubblicazioni per incentivare la diffusione delle più ampie conoscenze sui temi di interesse dell’Associazione.
Ogni area è stata affidata ad un consigliere, come pure la segreteria e l’economato.
L’OPERATIVITA’
Per operare nel territorio e nella società civile sono state attivate varie procedure; in particolare:
- è stata fatta richiesta di iscrizione all’anagrafe Tributaria delle Associazioni Onlus. E’ in corso il procedimento di riconoscimento
- è stata effettuata l’iscrizione nella lista delle Associazioni della Provincia di Napoli e nel Comune di S. Antimo; la prima perché il territorio di quella provincia è quello in cui opera prevalentemente Gocce, la seconda perché è stata aperta un’altra sede (oltre a quella di Napoli via S. Candida 6/A) a S. Antimo presso il Convento di S. M. del Carmine
- è stato richiesto ed ottenuto il codice fiscale
- è stato aperto un conto corrente bancario
Come attività dell’associazione possiamo ricordare
- le seguenti assemblee generali/seminari:
- il 29 gennaio 2005 a Napoli, sulle linee operative dell’Associazione
- il 9 aprile 2005 a Napoli, sui piani delle varie aree di intervento
- il 7 maggio 2005 a S. Antimo, per l’apertura di un’altra sede, per l’approfondimento del Commercio Equo e Solidale e soprattutto per il supporto al Progetto Oasi Accoglienza Giovani
- il 18 giugno 2005 a Napoli, per il seminario sul Commercio Equo e Solidale
- il 22 giugno 2005 ad Afragola per la Conferenza sulla comune ricerca di percorsi di pace tra Islam e Cristianesimo
- la partecipazione e contatti di nostri consiglieri a manifestazioni di altre associazioni presenti nel nostro territorio
- i cinque consigli direttivi per il coordinamento di queste attività.
Mentre per quanto riguarda il commercio equo-solidale
- è stata definita la lista dei prodotti che possiamo distribuire a cadenza mensile a partire da gennaio 2006, mentre da dicembre siamo pronti a distribuire i prodotti per il cesto di Natale; a tal fine è stato preparato un opportuno regolamento ed inviata una lettera ai vari soci i quali si faranno referenti e promotori di questa distribuzione presso le proprie fraternità.
- è stato approntato un programma per la gestione in magazzino dei prodotti
- in alcune fraternità si è già provveduto a realizzare stando espositivi di questi prodotti.
CONCLUSIONE
Sicuramente non è un quadro esaustivo rispetto a quanto descritto nelle attività dello Statuto, ma certamente questo percorso rappresenta una prima tappa di presa di coscienza dell’identità della nostra Associazione, della sua potenzialità e delle possibili prospettive future, soprattutto in termini di dialogo e di collaborazioni con altri enti e associazioni nel contesto ecclesiale e sociale del nostro territorio, che necessita di riascoltare nuove parole di pace, attraverso piccole azioni di giustizia, particolari iniziative esperienze.
Da rilevare però che alcuni soci non hanno pienamente partecipato a questo nostro processo di ridire nuove parole di pace. Ad essi va il nostro invito a prendere parte fattivamente a questa esperienza associativa offrendo un valido contributo in una delle aree di impegno (cultura-giustizia, commercio equo-solidale, promozione) con l’entusiasmo e la speranza di chi avvia un’opera di grande valore per gli ultimi e i deboli della nostra società.
Se riusciremo a sapere qualcosa in più su queste nuove parole di pace, sicuramente riusciremo a cambiare, anche se di poco, il nostro stile di vita, e saremo una prima goccia di fraternità, quella goccia che insieme a tante altre gocce potrà cambiare il mondo.
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