Goccia Fondi: "Madre Terra: coltivala, custodiscila, abitala".
Le ricchezze della terra non sono inesauribili e anche le energie hanno dei confini, dei limiti che devono essere rispettati. Il mondo è il giardino che Dio ha costruito per l'umanita' e, come ogni casa in cui si viene ospitati, dev'essere rispettato nel far fronte alle esigenze della civilta' e della tecnologia, ma dall'altro occorre rispettare i limiti e le risorse della natura, anche recuperando uno stile di vita più sobrio ed essenziale.
Gli stili di vita creano pace e concordia, anche se si pongono come elementi di rottura. Sono profetici ma costruiscono dialogo e impegno come riportato nella Centesimus Annus (n. 36) di Giovanni Paolo II: "è necessario costruire stili di vita, nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti".
Nella sobrietà, questo stile di rispetto dei limiti, è possibile ritrovare anche le radici della solidarietà. Infatti, Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza, con il mandato di fare della terra un giardino accogliente, che rispecchi il cielo e prolunghi l'opera della creazione. Noi, "tessere" di un'umanità create da un unico Creatore, diventiamo mosaico stupendo quando siamo posti gli uni accanto agli altri, quando le differenze diventano occasione di riflessione più che di contrasto.
Se restiamo su di noi, sulle nostre posizioni, difficilmente riusciamo a scorgere la bellezza dell'altro spesso deturpata da sofferenza, paura e malattia. È la sorte anche dei tanti stranieri che sempre più numerosi giungono nel nostro Paese, costretti a lasciare gli affetti più cari, dopo aver lasciato la loro terra con storie di dolore e di ingiustizia. Nella maggior parte dei casi il loro obiettivo è una vita migliore e un futuro per i figli. Ai tanti stranieri, profughi e rifugiati, che bussano alle nostre porte occorre rispondere con gesti di solidarietà e cuori aperti all'accoglienza, affinché si possa venire incontro alle necessità impellenti di questi fratelli.
P. Alex Zanotelli nasce a Livo (Trento) nel 1938, completa i suoi studi a Cincinnati (Usa) e, nel 1964, viene ordinato sacerdote. Parte come missionario comboniano per il Sudan, restandovi dal 1965 al 1978. Dal 1978 diviene direttore della rivista Nigrizia. Nel 1987 lascia la direzione di Nigrizia, anche se tutt'oggi vi collabora con articoli di grande spicco contenutistico. Dal 1994, fino al 2002, padre Zanotelli ha vissuto a Korogocho, una delle infinite "per estensione e miseria" baraccopoli di Nairobi. Dall'aprile 2002 è rientrato stabilmente in Italia. Zanotelli ha sempre sostenuto la sua politica prendendo posizioni precise, affrontando i temi del commercio delle armi, della cooperazione e dello sfruttamento per scopi economici dell'apartheid sudafricano. E' anche tra i fondatori del movimento "Beati i costruttori di pace", con cui ha condotto molte battaglie in nome della cultura della mondialità e per i diritti dei popoli. Collabora, inoltre, con la rivista Mosaico di Pace, pubblicata da Pax Christi.
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